Marmellata di fragole al basilico

Il negozio di fragole favette

Pubblicazione: 13/04/2024

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Quest’anno ho fatto la marmellata di fragole con largo anticipo, è già nei vasetti. Non è una marmellata qualunque è una marmellata di fragole al basilico.  È già in dispensa, dentro i barattoli ordinati e in bella vista, è una marmellata speciale perché ha una storia da raccontare.

Le cose sono andate così.

Fruttivendoli di frontiera

Nella mia Genova, città di mare e di porto, i fruttivendoli si sono moltiplicati a dismisura e sono di tutti i colori. Non solo perché frutta e verdura sono colorati, ma anche perché chi vende spesso viene da lontano. Dietro la cassa ci sono uomini marocchini o tunisini – ormai italianissimi – assai bravi a costruire il banco del negozio in modo scenografico e, soprattutto, a scegliere i prodotti migliori. I prezzi inizialmente erano leggermente più bassi di quelli dei negozi italiani, ma ora non lo sono più. La scelta è ampia: da loro trovo sempre menta, aneto e coriandolo fresco; mi chiamano “cara”, tifano per le squadre locali e si fanno pagare bene. Le donne, in questo mondo di commercianti nordafricani – fruttivendoli e macellai – si vedono solo in fotografia con i bambini al collo.

Poi ci sono i negozi pachistani, ed è tutta un’altra storia. Le donne ci sono eccome, nonne, madri e figlie bambine, velate e mute. Le loro botteghe spesso sono tristissime. Alcune vendono di tutto, prodotti del discount leggermente rincarati, ma anche latte di cocco, latte condensato e banane; altre vendono liquori a basso prezzo e acqua minerale. Nei negozi coi liquori, però, ci sono gli uomini, perché bisogna tenere aperto fino a notte fonda.

Io però conosco anche negozi allegri pachistani o bengalesi, non so esattamente. In Via degli Orefici, ad un passo da Piazza Banchi (il centro nevralgico del commercio della Superba, con la Loggia dei Mercanti e la chiesa di San Pietro), c’è un negozio di frutta e verdura gestito da due ragazzi giovani. Niente porta, freddo in inverno e caldo d’estate. Ma d’estate, lì, tra un orefice e un cambio-oro, i due si organizzano con svariati ombrelloni da spiaggia colorati, proprio quelli leggeri e da poco che capita di comprare in vacanza quando si va alla spiaggia libera e fa troppo caldo. Ogni tanto la tramontana ne porta via uno che vola tra i turisti spaventati, ma loro lo recuperano, lo sistemano e lo riaprono a proteggere pesche e insalatina. La merce è di buona qualità, i prezzi sono onesti e il bancomat funziona. È proprio da loro che avevo comperato un bel cestino di fragole e due mazzi di asparagi.

Fragole favette

Tornavo a casa con il mio piccolo bottino primaverile, assorta nei miei pensieri. La strada di casa la fai senza attenzione, senza osservare, i piedi vanno da soli perché conoscono la via, un po’ come camminare al buio dentro casa. Improvvisamente, però, qualcosa di rosso e profumato mi costringe a girare la testa verso una piccola bottega senza porta. Lui, questo invece lo so, è bengalese. Giovanissimo, un viso aperto e sorridente, felpa chiara e cappuccio tirato su, intorno al collo una grande sciarpa grigia, ma ai piedi ciabatte di plastica da piscina senza calze. Un figlio. La faccia e l’abbigliamento assurdo di un figlio adolescente, e lo stesso sorriso da “ora ti frego” che avevano i miei. Il negozio mi distrae da lui. C’è un cartello: “Fragole 0,99 €”,  e poi solo fragole favette, ovunque, a parte un angolo dove stanno le solite, irrinunciabili banane.

Caspita – penso io – le favette a meno di un euro il cestino! Si sarà sbagliato.

Così mi fermo, un po’ in imbarazzo perché ho in mano il sacchetto con le fragole e gli asparagi comperati altrove. Basta un attimo:

«Ciao signora! Tu sei la mia cliente preferita, sei venuta ieri vero? Hai comperato zucchini! Guarda oggi che fragole belle, senti profumo? Tu non guardare che è piccole, tu fidati, è buone davvero! Per te che sei cliente anzi sei amica di mio negozio, il prezzo cambia, ti vendo tre cestini 4€!»

Io non gli avevo mai parlato, e non avevo ovviamente comperato gli zucchini il giorno prima, ma lui mi conquista subito. Troppo fantastico, e la chiusa sul prezzo di favore è la fine del mondo. Prendo la parola:

«In effetti sono belle, mi capovolgi un cestino per favore? Sembrano molto mature.»

Capovolge: «Vedi signora? È sanissime. Senti profumo? Per te quattro cestini 4 €.»

Beh, meno male penso io, almeno ha sistemato l’offerta, e rispondo, parlando quasi da sola:

«Le favette sono così difficile da trovare, io le compro.»

«Perché dici favette, signora bella? È fragole no fave.»

«Fragole favette. Vedi? C’è scritto qui sulla cassetta, è una varietà di fragole molto pregiata, sono più piccole ma tutta polpa, maturano presto e sono dolcissime.»

«Ah, ora che capisco, signora amica! Infatti io non capiva, ma c’era prezzo e io ha comprato tante. Per te faccio offerta: sei cestini 5 €.»

Torno a casa con sei cestini 5 €, è sera. Io e mio marito ne mangiamo un cestino in due davanti alla tv: sono squisite ma molto mature.

La mattina seguente esco presto, stessa strada.

«Ciao amica, ieri venduto sai quanto? Centoventi cestini!»

«Bravo», dico io che ormai gli voglio bene. Guardo il suo piccolo negozio. Ci sono ancora tantissime fragole, ma il cartello del prezzo oggi dice: “Fragole favette 1 €”.

«Le hai messe in frigo?»

«Non ho il frigo signora, vedi? Negozio è piccolo non ci sta. Ma oggi vendo a meno perché devo finire, ho comprato mango: c’era prezzo». E mi indica una pila di cassette più alta di lui.

«Oggi saranno ancora più mature.»

«No signora è perfette. È di ieri. Da me però, è sincero. Al mercato è da lunedì che vendono. Per te signora amica, quattro cestini 5 €.»

«Sei cestini 4 €.»

«Così poco? Favette è varietà rara sai signora? Trovi solo oggi.» Mi scappa da ridere e rispondo:

“Ma tu da dove vieni?”

“Vengo di Bangladesh, signora amica di mio negozio. Come fuochi artificiali, tu sai?”

«Vai a scuola di italiano?»

«Si va, due sere a settimana. Vieni domani? C’è mango ottimo prezzo.»

Me ne vado, con sei gocciolanti cestini di favette mature, un grande sorriso nel cuore: che ragazzo! Che venditore straordinario. Speriamo che possa studiare.

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Marmellata di fragole favette

Lava le fragole favette e puliscile una ad una, togliendo il picciolo ed eliminando le parti troppo mature o guaste.

Fai bollire con un limone (solo succo) per mezz’ora a fuoco vivo, in modo che la frutta si possa consumare.

Quindi pesa la frutta e aggiungi 500 g di zucchero per ogni chilo di frutta, e un cucchiaio di pectina naturale in polvere. Riporta a bollore e lascia cuocere il tempo necessario (un’ora o poco meno).

Così ho fatto io, in anticipo sulla stagione. Il basilico biologico ammiccava dal tavolo del terrazzo, un vaso nuovo nuovo, gli steli mossi dal vento come i capelli spettinati di un ragazzo. Senza pensare troppo ho staccato le foglie più tenere e profumate e ne ho messa una per vasetto.

Fare la marmellata mi piace tanto, la faccio sempre e da molti anni. Troverai tante marmellate scorrendo le pagine del mio blog. Quella di fragole (non favette perché, di solito, costano troppo) la faccio aromatizzata alla menta: Marmellata di fragole e menta. Resta una nota fresca deliziosa.

 

Marmellata di fragole favette

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