Quattro chiacchiere in cucina
La seupa valpellinenze è un piatto povero a base di ingredienti di recupero, che si preparava in Val d’Aosta, sulle montagne, con quel che c’era. Il pane bianco non si può sprecare, il cavolo cresce anche sotto la neve, e il formaggio valdostano (il mio preferito) altro non è che la stupenda fontina di montagna, non marchiata. L’alchimia di questo piatto è perfetta, un connubio di sapori molto migliore di quel che posso descrivere. La cucina contadina e gli ambienti estremi, come la montagna, favoriscono a mio parere la buona riuscita di piatti semplici, negli ingredienti e nella preparazione, e perfetti dal punto di vista nutrizionale: carboidrati, verdura, proteine e grassi.
Inoltre so per esperienza che dopo una passeggiata al freddo o una bella sciata in inverno, la valpellinese scalda e consola anche i più stanchi, In estate, quando finalmente arrivi al rifugio con il tuo panino nello zaino, se sulla lavagna del menù c’è scritta la zuppa, il panino tornerà a valle ancora intatto.
Insomma la zuppa valpellinese è un piatto unico anti spreco che bisogna assaggiare!